La passione educativa nell’Università del Sacro Cuore

Il mondo, epoca dopo epoca, è stato costellato da persone per le quali la ricerca della propria collocazione nell’universo, la scoperta del talento cui erano destinate per metterlo a frutto non sono state insormontabili. Sono quelle stesse persone che sono riuscite ad emergere dall’oblio, cui potenzialmente siamo tutti destinati, circondandosi di luce, vivendo con passione e audacia attraverso la vita, senza lasciare che la vita prendesse il sopravvento su di esse. Così ha vissuto Armida Barelli che, ricca di voglia di creare e di essere protagonista, riponendo da credente piena fiducia nei piani di Cristo, ci ha lasciato non solo i suoi successi materiali ma anche una figura portatrice di valori cui ispirarci (scheda 1).  

L’elemento che risalta maggiormente all’occhio di questa luminosa figura è l’intraprendenza, uno di quei valori che ciascuna di noi è chiamata a fare proprio. Nel corso degli eventi che ha dovuto affrontare in tutto l’arco della sua vita, non ha mai ritenuto di essere degna o pronta a rispondere a ciascuna chiamata sin dal primo momento, anzi, ma non si è mai tirata indietro. Ha risposto alla fiducia che gli altri riponevano in lei custodendola e mettendola a frutto. Coraggio? Impavidità? O comprendere che nessuno di noi è mai davvero pronto di fronte alle sfide o semplicemente agli accadimenti che contingentemente affiorano sulla superficie della nostra agognata vita placida? Ecco allora che questa consapevolezza pian piano, secondo i tempi propri, deve crescere in ciascuno di noi, perché non possiamo evitare quanto non ci aspettiamo e forse neppure vorremmo: possiamo solo accoglierlo e agire di conseguenza, seguire la sua scia e letteralmente vedere dove ci porta. Armida Barelli si fa emblema di questa accoglienza responsabile e attiva, facendo sì che divenisse il motivo totalizzante della sua esistenza, manifestatosi in diverse forme. Dall’impegno che mise nel rispondere alle chiamate sono nati spicchi di luce, momenti risolutivi segnali di un cambiamento, il medesimo che ciascuno sa di star covando dentro di sé, ma che spesso per paura di brillare poco o di brillare troppo, è reticente a mostrare.

Una delle doti ammirevoli di Armida Barelli è il suo coraggio di assumersi importanti responsabilità, prendendo consapevolezza delle sue scelte e azioni. Questa donna non solo nel suo tempo si è proposta come esempio e guida per le giovani ragazze in cerca di sicurezza e coraggio, ma tutt’oggi per noi può essere un punto di riferimento. Quante volte avremmo voluto avere accanto qualcuno che ci desse un’indicazione nei momenti di tempesta o di calma piatta? Ebbene proprio perché consapevoli di quei sentimenti siamo chiamate e chiamati a non demandare ad altri tale compito, bensì a farci avanti e guidare chi chiede aiuto nel limite delle nostre possibilità e capacità. La Barelli aveva infatti compreso un valore immenso: l’educazione. Essa non è un percorso riservato al solo “viaggiatore” ma anche alla guida, in quanto la meta per entrambi è una conoscenza superiore di sé, degli altri e del mondo. In questo circolo virtuoso però tanti sono gli ostacoli e la diffidenza, causati dal timore di cadere e di farsi troppo male. Armida nel suo percorso verso l’educazione è caduta tante volte, ma ne è sempre uscita rafforzata, non nascondendo mai le sue cicatrici. Tra i risultati che ha ottenuto c’è proprio l’Università Cattolica. Questa è l’esempio di un progetto e di un sogno di educazione che a lei stessa pareva impossibile, ma confidando nel Sacro Cuore e nei suoi compagni di viaggio, si è fidata – per fortuna – ancora una volta. 

Armida Barelli, con il suo esempio di donna animata da principi profondi e con la sola volontà di rispettare il piano che Dio aveva per lei, attraverso azioni semplici diventa sentiero da seguire. Ci si può discostare dalle finalità cattoliche, si può mettere in discussione la realizzazione dei progetti che portano il suo nome, ma ogni reticenza si arresta dinanzi al suo modo di essere. La sua umile intraprendenza, la sua decisa pacatezza e la sua educata sicurezza sono obiettivi di vita che scavalcano ogni muro di differenza religiosa, di periodo storico, di genere, diventando modelli di comportamento universali.   

Sofia Colli
Giulia Grosso
Caterina Lovecchio
Chiara Melissano
Giulia Tagliavento

Consegna delle Bibbie alle matricole da parte di S.E. Mons. Claudio Giuliodori