Forza, fede e tenacia

Forza, fede e tenacia

Riguardo alla fondazione dell’Università Cattolica, Padre Gemelli era scettico: “Ma non sapete che la sola idea di fondare una Università Cattolica in Italia fa tremare le vene e i polsi?”. Eppure si decise di intraprendere questa avventura, proponendo prima di avere la benedizione del Cardinale Arcivescovo, poi di cercare un edificio adatto e infine di raccogliere il denaro necessario. Armida conobbe tanti rifiuti e tante umiliazioni, poiché nessuno credeva nella fattibilità di un tale progetto, che appariva impossibile da realizzare.
Dopo varie ricerche si individuò un luogo adatto a creare l’Università: era quello dell’antico Convento delle Umiliate in via S. Agnese, al prezzo però di 1 milione da consegnare entro tre giorni. Davanti al rifiuto del prestito da parte della Banca, p. Gemelli, mons. Olgiati e il dottor Necchi insieme ad Armida Barelli avevano bisogno di un miracolo. Essi videro nell’Università il più bel monumento per la gloria del Sacro Cuore e promisero di dedicarla a Lui, se questo era il Suo volere. Il Conte Ernesto Lombardo, ricco industriale cotoniero, che “mai avrebbe dato un soldo per la scienza”, invitò i quattro promotori al pranzo di funerale dell’Università Cattolica. Armida, prendendo la parola, rispose: “Conte, accetteremo stasera il pranzo di funerale dell’Ateneo Cattolico, se non avremo potuto pagare alle 15 il milione per comperare la sede, e così sarà finito il sogno dell’Università Cattolica, ma fino alle tre noi aspettiamo. Se il Signore vuole che facciamo noi l’Università Cattolica, ci manderà il milione, e se Lui non vuole, perché dovremmo ostinarci? Abbiamo promesso al Sacro Cuore di intitolare a lui l’Università, se ci darà la grazia di farla sorgere. Perciò speriamo contro ogni speranza”.
È proprio Armida che, confidando nel Sacro Cuore, ottiene il cambiamento del cuore del Conte Lombardo che, poco prima delle ore 15, fece arrivare a lei un biglietto che diceva così: “Da un’ora il tuo Sacro Cuore mi ha messo l’inferno in cuore! Voglio la mia pace, eccoti il milione!” Armida riconobbe che il Sacro Cuore aveva cambiato a favore dell’Università quella testa che lei non era ancora riuscita a convincere.

Scheda 2 (pag. 227-231)


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