Donna coraggiosa e forte nella fede
Risposi io perché gli altri non erano in grado di parlare [..] Conte, accetteremo stasera il pranzo di funerale dell’Ateneo Cattolico, se non avremo potuto pagare alle 15 il milione per comperare la sede, e così sarà finito il sogno dell’Università Cattolica, ma fino alle tre noi aspettiamo. Se il Signore vuole che facciamo noi l’Università Cattolica, ci manderà il milione, e se Lui non vuole, perché dovremmo ostinarci? Abbiamo promesso al Sacro Cuore di intitolare a lui l’Università, se ci darà la grazia di farla sorgere. Perciò speriamo contro ogni speranza.
Una frase importante (scheda 2), da cui emerge una personalità decisa, ostinata nel raggiungere uno tra i più nobili degli obiettivi: ricostruire, dopo la tragedia della guerra, un futuro ricco di speranza che sembrava ormai svanito.
Armida Barelli è stata una delle figure chiave per la fondazione della nostra Università Cattolica, in un’epoca in cui alle donne non era neppure concesso uno dei diritti fondamentali, ovvero il diritto di voto: nonostante tale paradosso, che sembra oggi così assurdo, è riuscita a dare la possibilità a noi Paoline e a tutte le universitarie, di poter scegliere il proprio futuro.
Pur avendo affrontato mille difficoltà economiche e sociali, è riuscita ad imprimere il suo nome nella storia, al fianco e non al di sotto, di grandi uomini, tra cui Padre Gemelli, Mons. Olgiati e il Dottor Necchi, che videro nell’Università il più bel monumento per la gloria del Sacro Cuore.
L’impegno dimostrato da Armida Barelli può essere motivo di ispirazione per tutte le donne, ci insegna a non rinunciare ai nostri sogni, nonostante gli ostacoli che potrebbero presentarsi durante il nostro percorso e a non lasciarci abbattere da qualsiasi forma di pregiudizio.
Proprio come Armida non abbandonò la sua fede, in un momento così difficile, anche noi, nel delicato periodo che stiamo vivendo, non dobbiamo perdere la speranza in un futuro migliore.
Nonostante le mille difficoltà che stiamo attraversando, bisogna ricordare che ci sarà sempre qualcosa di positivo a cui aggrapparsi, come il fatto che proprio quest’anno, ricorre il Centenario della nostra Università, ed abbiamo l’opportunità di poter festeggiare questo evento, uniti da un legame che supera ogni distanza.
Eleonora Carta
Lyuba Shvaryk
Marianna Taormina